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Approvato il DDL Cybersecurity: cosa dice e perché è importante per PA e non

Il 25 Gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo Disegno di Legge sulla Cybersecurity, un passo significativo ed utile per affrontare la crescente minaccia del cybercrimine. L’obiettivo principale di questa iniziativa è rafforzare la Cybersecurity e le difese contro tutti i tipi di attacchi informatici, con particolare attenzione al contrasto di fenomeni sempre più diffusi come gli attacchi DDoS, phishing, Ingegneria Sociale e ransomware.

Ciò che rende questo DDL Cybersecurity unico è l’approccio olistico adottato dal governo. Non solo prevede sanzioni più severe per gli hacker, ma introduce anche incentivi sotto forma di premi per coloro che collaborano al ripristino dell’ordine dopo un attacco cibernetico. In altre parole, questa strategia non solo punisce i criminali digitali ma promuove anche la partecipazione attiva nella protezione dei nostri sistemi informatici.

L’approvazione del DDL Cybersicurezza non è solo una risposta reattiva agli attacchi sempre più sofisticati, ma rappresenta un passo significativo verso la costruzione di una cultura della sicurezza. Un’importante iniziativa che mira a proteggere non solo le aziende, ma anche individui privati ed enti della Pubblica Amministrazione.

Continua a leggere per approfondire le nuove disposizioni e capire come questo DDL potrà plasmare il futuro della sicurezza digitale in Italia.

Cosa dice il testo DDL Cybersecurity?

Il DDL Cybersecurity testo è incentrato sul potenziamento dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e sulla sua stretta collaborazione con l’Autorità giudiziaria in caso di attacchi informatici. Queste nuove disposizioni delineano procedure specifiche volte a rendere più rapido l’intervento dell’ACN per prevenire attacchi e mitigare le conseguenze, assicurando il veloce ripristino delle funzionalità dei sistemi informatici.

Una importante novità riguarda senza dubbio la segnalazione e notifica che obbligatoriamente dovranno attuare determinati soggetti pubblici vittime di attacchi informatici. Le pubbliche amministrazioni centrali, le Regioni, i comuni capoluoghi di Regione e altre entità indicate dovranno ora segnalare tempestivamente gli incidenti informatici, garantendo una notifica completa entro 72 ore dalla scoperta degli stessi.

Per assicurare l’osservanza di questi nuovi obblighi, sono state introdotte sanzioni incisive in caso di mancata notifica. Dopo un primo richiamo, le amministrazioni coinvolte potranno essere soggette a sanzioni amministrative pecuniarie, con importi che variano da 25.000 a 125.000 euro in caso di reiterata inosservanza.

Importante notare altresì che, al momento dell’approvazione, la parte relativa ai crimini perpetuati tramite Intelligenza Artificiale è stata volutamente esclusa, poiché non si è ritenuto opportuno proporre norme nazionali dopo l’articolazione di quelle presenti nel Regolamento Europeo (AI Act).

Un altro aspetto di rilievo consiste nella nuova disposizione che impone alle Pubbliche Amministrazioni dei comuni con oltre 100.000 abitanti, alle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e ai capoluoghi di dotarsi di uffici dedicati alla gestione della Cybersicurezza. Questa misura mira a garantire un approccio specializzato e tempestivo nella gestione di eventuali minacce concrete, fornendo alle istituzioni gli strumenti necessari per affrontare le sfide in evoluzione nel panorama cibernetico.

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Una ulteriore novità del DDL Cybersicurezza: pene inasprite per i cyber criminali

Il nuovo DDL Cybersecurity non solo rafforza le difese digitali, ma introduce anche pene più severe per coloro che si macchieranno di crimini informatici. Fino ad ora, le condanne per intrusioni illegali nei sistemi variavano da 1 a 5 anni di reclusione. Con le nuove misure adottate, questo intervallo è stato significativamente ampliato, portando ad una oscillazione delle condanne tra i 2 e i 10 anni. Ciò consentirà alle autorità di affrontare la minaccia del cybercrimine con strumenti più incisivi, rafforzando così la tutela della sicurezza digitale nel contesto italiano.

Perché la Cybersicurezza è un problema importante non solo per la PA

La questione della Cybersecurity va ben oltre le sfere della Pubblica Amministrazione e del DDL Cybersicurezza. La crescente dipendenza dalla tecnologia ha reso il cyberspazio una delle frontiere più critiche da difendere. La sicurezza digitale è diventata una priorità imperativa non solo per le istituzioni pubbliche, ma anche per le imprese, le organizzazioni non governative e gli individui.

Attacchi informatici sempre più sofisticati possono avere impatti devastanti su imprese, istituzioni finanziarie, infrastrutture e addirittura sulla vita quotidiana delle persone. La vulnerabilità di reti (da valutare con un Vulnerability Assessment) i sistemi informatici e dati sensibili richiedono un approccio proattivo e cooperativo per mitigare le minacce e proteggere la fiducia digitale.

La cybersicurezza diventa quindi un pilastro fondamentale per la protezione della nostra società interconnessa. La collaborazione tra settori pubblici e privati, l’investimento in tecnologie avanzate e la sensibilizzazione su pratiche sicure sono tutte componenti essenziali di un approccio efficace alla cybersicurezza. In un’era in cui la nostra dipendenza dalla tecnologia è in costante crescita, affrontare le sfide della sicurezza digitale diventa una responsabilità condivisa che va al di là delle frontiere istituzionali.

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Cosa può fare un’azienda per proteggersi da queste minacce?

In un contesto di questo genere, la protezione di un’azienda dalle minacce cibernetiche diventa una priorità inderogabile. Una strategia efficace inizia con una comprensione approfondita delle minacce potenziali e la messa in atto di misure di difesa robuste. Ed è qui che entra in gioco Brain Computing, un’azienda che emerge come un pilastro chiave nella prevenzione e nella risposta agli attacchi informatici di ogni tipo.

Ma cosa possono fare le imprese nello specifico? Sicuramente adottare politiche di sicurezza informatica solide, implementando misure quali crittografia per la sicurezza dei dati, strutturazione di un Security Database e monitoraggio continuo, anche per la protezione della rete aziendale. L’educazione e la sensibilizzazione dei dipendenti sulla sicurezza digitale sono altrettanto determinanti, poiché spesso le minacce possono derivare da azioni inconsapevoli interne.

Un altro passo avanti nella protezione dell’azienda è rappresentato dalla possibilità di sottoporsi al nostro test di Cybersecurity. Questo test fornisce una valutazione dettagliata delle vulnerabilità e delle potenziali falle nel sistema, consentendo un intervento mirato e preventivo.

In conclusione, come abbiamo visto, affrontare le minacce cibernetiche richiede un approccio proattivo e personalizzato. L’implementazione di tecnologie all’avanguardia e l’adozione di pratiche di sicurezza informatica avanzate sono fondamentali per creare uno scudo preventivo che protegga le aziende da un panorama sempre più sofisticato di minacce digitali.

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